"[…] molti popoli stavano preparando una grossa guerra contro i Romani; la mente che si celava dietro a tutta l'operazione era il Sannita Gellio Egnazio." – Tito Livio, Ab Urbe condita, XVIII
Secondo la leggenda, un gruppo di giovani Sabini, consacrati al dio della guerra Mamers, aveva abbandonato le proprie sedi originarie in Umbria alla ricerca di una nuova patria, guidati nel loro viaggio da un toro sacro alla divinità. Giunti nel Sannio, la regione appenninica tra agli odierni Abruzzo, Molise, Campania, Lucania e Puglia, si erano li stabiliti, dandosi il nome di Safineis. Conosciuti dai Romani come Sanniti, erano presto diventati una potente realtà federale dell'Italia centro-meridionale, un popolo di pastori guerrieri che allargando la propria sfera d’influenza aveva finito per scontrarsi con la nascente potenza di Roma. La Battaglia di Sentino si inserisce nella complessa e combattuta Terza Guerra Sannitica, durante la quale il condottiero Gellio Egnazio era riuscito a coinvolgere nella lotta contro i Romani anche i popoli dei Galli Senoni, degli Umbri e degli Etruschi.